DAYDREAMER – Camus
(Time Released Sound, 2014)

Non sono così diffusi i riferimenti letterari tra i tanti spunti concettuali spesso sottostanti a sperimentazioni ambientali; la dedica allo scrittore de “Lo straniero” e “La peste” non è tuttavia l’unico motivo di interesse della contribuzione del duo russo Daydreamer alla serie di preziose edizioni limitate della californiana Time Released Sound, in quanto nelle undici tracce di “Camus” è racchiusa un’interessante declinazione sospesa sul crinale tra ambient e post-rock.

Lungo l’ora scarsa di durata del lavoro, il duo russo dispensa infatti un articolato ventaglio di suggestioni cinematiche, rese con coinvolgente varietà di soluzioni sonore. Benché non manchino un paio di immersioni in oscure profondità ambientali (“Immortal” e soprattutto “Abandoned Archangel”), “Camus” si caratterizza soprattutto per le costruzioni innestate sopra le texture di fondo, variamente costituite da arpeggi languidi e solitari (“high Road” e “Your Dreams Have Stayed Here”), da austeri frammenti pianistici (“Backdoor Exit”) e da pulsazioni anche piuttosto pronunciate (“Traces”).

Il finale di “Last Road” sublima l’operazione sottesa a “Camus”, con riflessi ambientali prodotti da distorsioni percepibili, sintesi equilibrata e personale delle esplorazioni del duo russo tra le infinite suggestioni di un’ambient music non circorscritta a sottofondo paesaggistico e di un post-rock rarefatto, distante dalla ripetizione di paradigmi consolidati.

Raffaello Russo

musicwontsaveyou.com

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